Per Pmi e reti d’impresa c’è il «voucher innovation manager»

Eizioni: Il Sole 24 Ore
Pubblicazione: Il quotidiano del Fisco del Sole 24 Ore del 20/11/2019

Le Pmi e le reti di impresa possono beneficiare del voucher innovation manager nel caso in cui sottoscrivano un contratto di consulenza specialistica di durata non inferiore ai nove mesi, finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Con la legge 145/2018, è riconosciuto, alle Pmi e alle reti di impresa, il cosiddetto voucher innovation manager, ossia un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica, finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Il voucher è riconosciuto per i due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, vale a dire 2019 e 2020 per i soggetti «solari». Possono beneficiare dell’agevolazione le imprese che, sia alla data di presentazione della domanda che alla data di comunicazione dell’ammissione al contributo, si qualificano come micro, piccole e medie imprese ai sensi della Raccomandazione 2003/361/CE e del decreto ministeriale 18 aprile 2005, e reti di imprese, ossia come «rete-contratto» ovvero «rete-soggetto».

L’agevolazione consiste in un contributo che viene erogato sotto forma di voucher concedibile in regime de minimis ai sensi del Regolamento UE n. 1407 / 2013. Il contributo massimo che può essere riconosciuto si differenzia in funzione della tipologia di beneficiario: per le micro e piccole imprese, il contributo è pari al 50 per cento dei costi sostenuti fino a un massimo di 40 mila euro; per le medie imprese il contributo è pari al 30 per cento dei costi sostenuti fino a un massimo di 25 mila euro; per le reti di imprese il contributo è pari al 50 per cento dei costi sostenuti fino a un massimo di 80 mila euro.

Al fine di ottenere il voucher innovation manager, le imprese devono dimostrare di aver sostenuto spese per prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.

A questo riguardo, un manager dell’innovazione qualificato e indipendente si definisce tale quando è iscritto nell’apposito elenco costituito dal Ministero dello Sviluppo Economico oppure indicato, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica.

La consulenza fornita dai suddetti manager deve essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 individuate tra cui big data e analisi dei dati, cloud, fog e quantum computing, cyber security, prototipazione rapida, e molti altri.

Gli incarichi manageriali possono, inoltre, indirizzare e supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, attraverso, sostanzialmente, l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa, l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.