Ritenute appalti, il calcolo della soglia del 10% per il Durf

Eizioni: Il Sole 24 Ore
Pubblicazione: NT+Fisco – Norme e Tributi del Sole 24 Ore del 30/09/2020

In caso di appalti o subappalti ad un’impresa, o in affidamento a soggetti consorziati, per il compimento di una o più opere o di uno o più servizi che siano di importo complessivo annuo superiore ad euro 200.000 e caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi del committente, con l’utilizzo di beni strumentali di proprietà di quest’ultimo o a quest’ultimo riconducibili, le imprese appaltatrici, subappaltatrici o affidatarie determinati devono rilasciare al committente una serie di documenti ossia, in relazione alla singola opera o servizio, un elenco nominativo di tutti i lavoratori impiegati nel mese precedente, il dettaglio delle ore di lavoro prestate da ciascun percipiente, l’ammontare della retribuzione corrisposta al dipendente, il dettaglio delle ritenute fiscali eseguite nel mese precedente (articolo 17-bis del decreto-legislativo n. 241 del 1997, introdotto dall’articolo 4, primo comma, del decreto-legge 124 del 2019).

Tali adempimenti non sono richiesti qualora le imprese appaltatrici, subappaltatrici o affidatarie abbiano determinati requisiti tra cui quello di aver eseguito nell’ultimo triennio versamenti complessivi registrati nel conto fiscale per un importo non inferiore al 10% dei ricavi o compensi risultanti dalle dichiarazioni dei redditi presentate nell’ultimo triennio.
La risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 53/E del 22 settembre 2020 ha chiarito che cosa si deve comprendere nei versamenti registrati nel conto fiscale al fine di verificare il raggiungimento di tale 10%…

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